All’ONU la lezione di Tardelli per guidare i giovani sulla giusta direzione

Sono tanti i trionfi conseguiti da Marco Tardelli, il più bello però è sicuramente quello che lo porterà al Palazzo di Vetro a New York a breve.

Marco Tardelli parla all'ONU per insegnare ai giovani i valori di etica e di rispetto
Myrta Merlino e Marco Tardelli (Yahoomagazine.com)

Marco Tardelli lo conosciamo tutti, anche coloro che appartengono alle generazioni più giovani. Il suo urlo nella finale Italia-Germania dei Mondiali di Spagna 1982 è entrato nella storia del nostro Paese. Non solo sportiva ma anche culturale e sociologica.

I confronti contro i tedeschi – che da sempre sembrano soggetti ad un evidente complesso di inferiorità nello sport e nel calcio in generale nei confronti di noi italiani – sono sempre molto sentiti. Per questo ogni volta che vinciamo contro la Germania (vedesi anche la semifinale dei Mondiali del 2006 in casa loro) c’è un sapore speciale.

Di Marco Tardelli conosciamo tutto. Dalla vita privata (ha avuto due relazioni importanti alle spalle con altrettanti figli. Dal 2016 è fidanzato con la giornalista di Canale 5, Myrta Merlino) Il suo percorso calcistico quando ancora era in attività: calcò i campi dal 1972 al 1988, quando appese le scarpette al chiodo a 34 anni con gli svizzeri del San Gallo. In mezzo c’erano stati gli inizi col Pisa ed il Como, i dieci anni alla Juventus, dal 1975 al 1985, e le due stagioni all’Inter.

E poi ovviamente c’è stata anche la Nazionale, dal 1976 al 1986 con 81 presenze e 6 gol. Le vittorie da giocatore di Marco Tardelli sono state tante, tutte con la maglia della Juventus indosso. Ben cinque scudetti, due Coppe Italia, una Coppa UEFA, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA ed una Coppa dei Campioni.

Marco Tardelli, oggi è un punto di riferimento per i più giovani

Marco Tardelli parla all'ONU per insegnare ai giovani i valori di etica e di rispetto
Marco Tardelli (Yahoomagazine.com)

L’apice per Tardelli fu però quella strepitosa Coppa del Mondo del 1982, cominciata male, tra le polemiche derivanti dal calcioscommesse e da un inizio zoppicante nella competizione, e le critiche di giornalisti ed opinione pubblica.

Ed oggi lui è ambasciatore dello sport all’ONU. Infatti Marco Tardelli si prepara per la sua prossima avventura a New York. Tra il 5 e il 7 aprile, il celebre centrocampista italiano parteciperà al forum internazionale “Change the World-Model United Nations 2024” come “goodwill ambassador” dello sport.

L’ex centrocampista parlerà di fronte a 4.000 studenti provenienti da 140 Paesi diversi. Tardelli, ormai 69enne, ha iniziato questa esperienza circa 12 anni fa, grazie all’invito dell’Associazione Diplomatici. Durante tutto questo tempo al Palazzo di Vetro abbiamo potuto vedere diversi sportivi, tra i quali Carlo Ancelotti, Michel Platini, Boniek, Andriy Shevchenko e Bebe Vio.

Davanti agli studenti, Tardelli racconterà la sua carriera e condividerà i valori che lo sport gli ha insegnato. Nel corso di una intervista concessa a Il Fatto Quotidiano, l’ex Juve ed Inter parla della sua infanzia, quando i genitori non volevano che giocasse a calcio, e della determinazione che lo ha portato al successo.

Poi Tardelli sottolinea l’importanza dei valori come il coraggio, l’onestà e il rispetto, che lo sport insegna e che sono essenziali anche nella vita di tutti i giorni. Parla dell’agonismo sano che caratterizzava il calcio dei suoi tempi e critica l’eccessiva fisicità e la mancanza di fair play che spesso si vedono oggi.

Infine Tardelli ricorda con piacere incontri speciali con personaggi come Liliana Segre e Francesco Messori, che hanno ispirato i ragazzi presenti. E conclude la sua chiacchierata parlando dell’importanza dell’integrazione e della lotta al razzismo nello sport e nella società in generale.

Di Tardelli non si può che parlare bene e seguire l’esempio che ne vede quanto da lui fatto nel corso della sua vita come un modello da emulare.

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